domenica 29 aprile 2012

Scarponcini slacciati

L'ultima caramella, l'ultima di una manciata rubata ai nonni due giorni prima. Prima di partire per il campo estivo, privo di tutte quelle porcate fuori pasto di cui mi ingozzavo da piccola. La nascondevo perchè non era proprio bello mangiarmela di fronte a tutti; non era proprio un caposaldo della filosofia scout infilarsi una mano nei pantaloncini in maniera furtiva e scartarsi un bombo in solitudine. Ma come diavolo si fa a dividere una caramella? Così la misi nello zaino di Luca. Perchè avevo una responsabilità: ero un folletto. Un folletto coi controcazzi, di quelli che ti fanno trovare il sacco a pelo ben steso e il fazzolettone rifatto la sera. Di quelli che non si fanno sgamare. Il gioco del folletto, tanto per capirci, richiedeva che ciascun partecipante del branco scout facesse favori incondizionati a qualcuno, senza far scoprire la propria identità. Si infilava la mano nel sacchetto, si estraeva a occhietti chiusi un biglietto con un nome e quello era l'obiettivo. Il sorriso di lui, o di lei. Senza niente in cambio. Scoprii in pochi giorni che il piacere di qualcuno, quando non lo si ottiene per avere qualcosa in cambio, vale doppio. Riempie lo stomaco, inorgoglisce i polmoni e illumina gli occhi, che spiano il piacere altrui. E quello, che non se l'aspettava e che ora nemmeno sa chi ringraziare, di certo non deve niente a te, ma ora sa di dover qualcosa a qualcuno, e in virtù del dono ricevuto da non si sa chi sa di dover qualcosa al prossimo. Chiunque il prossimo sia. Sii il folletto di qualcuno, e avrai reso una persona migliore. Io la vedevo così, anche se forse non era proprio quella la morale. In fondo, non sapevo nemmeno allacciarmi le scarpe e già ci andavo giù di moralismi. Le scarpe, non scherzo, non me le so allacciare nemmeno adesso. E non ho mai smesso coi moralismi, anche se nel frattempo sono diventata cinica. E non ho mai smesso di pensare che incondizionato è bello. Incondizionato è la prima forma d'amore.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non sapersi allacciare le scarpe è il piccolo segreto di chi non ha ancora capito come diventare grande...