venerdì 30 dicembre 2011

Jeffrey Campbell dorate

Testa a terra. E' il momento del confronto. Le presenti guardano Amanda con derisione e lei sembra non accorgersene, gli occhi puntati sulla sua decoltè nera un po' consumata, sconfitta per un soffio da una strepitosa Jeffrey Campbell in glitter oro. -Due centimetri!-, decreta in ginocchio, -Le prendo-. Con un sorriso sulle labbra che denota davvero troppa aspettativa per il capodanno, Amanda si prepara per il festone annuale, con una pettinatura alla carlona che ha tutta l'intenzione di essere sciolta e un paio di pacchianissimi orecchini comprati con i soldi avanzati dalle scarpe. Prima di uscire, uno sguardo allo specchio: nessun segno dei trent'anni appena compiuti, la solitudine che l'ha privata di un uomo sempre al suo fianco le ha regalato cinque anni buoni di vantaggio. Esce di casa, con buona pace degli anziani del primo piano, che detestano la sua collezione di zeppe variopinte. La festa è in collina, uno di quei classici ritrovi tra amici che portano amici di amici che alla fine si imboscano con gli amici degli amici degli altri, poi l'anno dopo si rivedono tutti e nessuno che voglia dare l'impressione di ricordarsi qualcosa. -Amanda, cara-. Ecco, la troia, quella che le ha fottuto il ragazzo all'università e che da allora ha fatto quattro bambini senza nemmeno aver messo su un paio di chili. Cosa cazzo ci fa lei qui. -Tesoro, quanto tempo, diciamo sempre di volerci rivedere, e invece, non ci vediamo mai-. -Eh, eh, eh, belle scarpe-. La serata prosegue come da copione, il tempo delle presentazioni (che devono essere ripetute, altrimenti come si fa a far finta di non ricordarsi dell'anno precedente) ed è fatta, abbastanza ripostigli per tutti. Si rimane in quattro. Forse Amanda, presa dalle scarpe, non aveva proprio azzeccato il vestito. Fatto sta che dall'altra parte del buffet ci sono due uomini più o meno giovani, dall'aria più o meno gradevole, con l'espressione di chi attende una mossa scontata e non ha nessuna voglia di scegliere tra una bionda e una bruna che tanto non devono portare all'altare. L'altra è impietrita, un pesce fuor d'acqua. Ma ancora una volta, Amanda sembra non accorgersene, improvvisamente rapita da un'intima tristezza, unita a tanti flash back che, uno dopo l'altro, le offrono la non molto Natalizia immagine di sè stessa impegnata a soddisfare tutti quei maschietti, che provvedono venti minuti dopo a salvare il suo numero di cellulare con XY. Perchè in fondo, a una storia che possa vedere le luci della primavera, Amanda ci spera ogni volta. -Andiamo a berci qualcosa, io e te?-. Elisa ha un viso splendido. E una bocca che sembra disegnata.

Nessun commento: